AMA FESTIVAL

Ama

Ama Festival 2022

Se c’è una cosa che il nostro peregrinare terreno ci insegna è che, con cadenza ciclica, dobbiamo “ripassare dal via”. Riavvolgere i giorni per rivivere le origini, riscoprire lo spirito che animava i nostri gesti e riportarlo alla luce di un eterno presente.
Ama Festival 2022 vuole celebrare, con un ritardo imposto da questo impegnativo periodo storico, i quarant’anni che la Cooperativa Sociale Ama Aquilone ha vissuto sul fronte delle fragilità.
La ripartenza è nella radice stessa del nostro nome, quella voce del verbo amare che abbiamo imparato a coniugare, in tutte le sue più piccole sfumature.
Ama chi considera la dignità umana, e tutte le cadute, la più alta dichiarazione di invincibilità.
Ama chi narra le cose così come sono, senza mai ricorrere ad una retorica comoda.
Ama chi non rinuncia a circondarsi di una bellezza autentica.
Ma soprattutto ama chi, ad ogni costo, accoglie.
Il nostro è un messaggio di scandalosa urgenza, un ossimoro straordinario, magnificamente descritto dal santo Agostino nell’imperativo “Ama e fa’ ciò che vuoi”. Chiunque si renda responsabile del bene del prossimo, diventa una persona libera. E non importa quale sia la grandezza dell’impresa: se avrai agito per amore, ogni azione sarà gradita al cospetto di quel Mistero che ci guarda, che nutre la nostra anima e che non smette di ispirarci.
Mentre taci, parli, correggi, perdoni, tu ami.

TORNA AMA FESTIVAL: DUE GIORNI DI EVENTI PER CELEBRARE L’IMPERATIVO AMA

Programma

Il 2 e 3 luglio si terrà la settima edizione di Ama Festival, organizzato da Ama Aquilone Cooperativa Sociale, che festeggia in questa occasione i suoi quarant’anni di attività. Il tema scelto è “ama”, un imperativo laico che, dopo due anni di sospensione forzata del Festival, suona come un richiamo forte ed ineludibile ai valori dell’accoglienza, dell’aiuto, della coesione sociale che animano la Cooperativa Ama Aquilone. Tra gli ospiti di questa edizione Vittorino Andreoli, Giuseppe Frangi, Guido Catalano, Roberto Mercadini, Lucrezia Ercoli. Una festa di arti, spettacolo, musica, approfondimento e convivialità da vivere, insieme, due interi giorni.

Il prossimo 2 e 3 luglio torna, dopo una pausa forzata di due anni, Ama Festival. Giunto alla sua settima edizione, ha come titolo guida “ama”, inteso non solo come riferimento diretto, esplicito alla realtà che accoglie il Festival, la Cooperativa Sociale Ama Aquilone, ma anche come “voce del verbo Amare”, declinato nella sua versione laica ed imperativa.

“ama” è un richiamo forte e diretto - dopo due anni di una pandemia che ha reso ancora più evidenti e profonde le fragilità sociali - al valore dell’accoglienza e della realizzazione di una “terra d’incontro” tra la Comunità Terapeutica di Ama Aquilone e la comunità esterna, nella quale è inserita e con la quale esiste un decennale dialogo e un fondamentale scambio.

Ama Festival nasce, infatti, dalla volontà di Ama Aquilone di aprire le sue porte al territorio per offrire e condividere momenti culturali e di incontro, dibattiti, spettacoli teatrali, concerti e si innesta su un evento di festa, celebrazione e ricordo. Da sempre, infatti, Ama Aquilone festeggia ogni anno la conclusione del percorso terapeutico degli ospiti delle strutture che gestisce, con una giornata di condivisione e convivialità rivolta a chi svolge il programma di disassuefazione dall’uso di sostanze, ai loro familiari, ai dipendenti ed agli amici della Cooperativa. Dal 2014, quella che era una celebrazione intima, è stata trasformata in un evento culturale aperto alla comunità, una festa da vivere due interi giorni.

“Alla realizzazione di Ama Festival collaborano tutti i componenti della Cooperativa - afferma Francesco Cicchi, Presidente Cooperativa Sociale Ama Aquilone - dai dipendenti agli ospiti delle nostre strutture, impegnati a rendere ancora più accogliente Casa Ama, come si conviene a chi si prepara ad aprire le porte della propria casa. Ama Festival è un momento di condivisione e inclusione, un’occasione di formazione e confronto per i giovani che vivono nelle Comunità terapeutiche, che ogni giorno percorrono il cammino che li porta ad affrancarsi dall’uso di sostanze stupefacenti, di alcool, dal gioco, che vivono in condizioni disagiate o che fuggono da guerre o da altre situazioni difficili. Siamo tutti molto felici di questa settima edizione, all’interno di un compleanno davvero speciale. Questa edizione di Ama Festival è speciale non solo perché finalmente il Festival riprende la sua programmazione, ma perché verrà festeggiato anche il quarantesimo anno di attività della Cooperativa sul fronte delle fragilità, una ricorrenza che non si è potuta celebrare nel periodo del lockdown. Insomma, una ripartenza gioiosa, animata da speranza e volontà, che porterà a un’edizione del Festival più grande e ulteriormente strutturato nel 2023.

L’immagine è a cura di Elisa Talentino, artista ed illustratrice torinese.



IL PROGRAMMA

Il programma della settima edizione si apre sabato 2 luglio (ore 21.45) con “Voci del verbo Amare”, un intervento di Giuseppe Frangi, Presidente dell’Associazione Giovanni Testori, e la presentazione del numero della rivista “Itaca” dedicato ad Ama Festival. La serata prosegue con lo spettacolo di e con Guido Catalano e Roberto Mercadini, “Cose che non avremmo sperato di potervi dire”.

Domenica 3 luglio alle 17.30, dopo i saluti istituzionali di Guido Castelli, Assessore Regione Marche e l’intervento di Francesco Cicchi, Presidente della Cooperativa Sociale Ama Aquilone, il Festival ospiterà lo psichiatra Vittorino Andreoli con il suo intervento: “Dall’Io al Noi: il bisogno della relazione”.

A seguire la Cerimonia delle Dimissioni degli ospiti delle Comunità Ama Aquilone, con la musica di Gib Morrison. Verrà conferita anche la “La Quercia” di Ama Aquilone, il riconoscimento che ogni anno “premia” una persona che si è distinta in ambito culturale, sociale, ambientalista, dei diritti umani, attraverso gesti in cui è possibile riconoscere i valori della Cooperativa. Per il 2021 il premio sarà consegnato “A chi cammina sempre sulla strada del Bene comune”: è Marco Perosa, Direttore Area Strategia, ricerca e pianificazione della Fondazione Carisap, “una persona – sollotinea Francesco Cicchi - che ha fatto molto nel terzo settore aiutando molte associazioni. Lo spirito di questo riconoscimento è quello di premiare non personalità di spicco, ma persone che quotidianamente cercano di vivere e affermare il bene comune e soprattutto di mandare un messaggio di solidarietà e di accoglienza della fragilità umana”.

La serata si conclude con lo spettacolo filosofico-musicale “Tuca Tuca. Filosofia di Raffella Carrà” ideato e diretto da Lucrezia Ercoli con l’ensemble musicale Factory.

Il festival è, come sottolineato, l’occasione di rinsaldare lo scambio tra la Comunità e il tessuto sociale e il territorio nel quale negli anni è cresciuta, e di condividere molti dei valori su cui si basa. Per questo sarà protagonista delle due giornate anche il progetto di agricoltura sociale Ama Terra con la sua Bio Fattoria Sociale che promuove i temi legati alla coltivazione biologica alla sostenibilità e all’ambiente in generale. Certificata Plastic Free nel 2020, Ama Terra è un esempio reale di valorizzazione del territorio e delle persone che lo lavorano e lo abitano.

Cose che non avremmo sperato di potervi dire
spettacolo di e con
Guido Catalano e Roberto Mercadini

Catalano e Mercadini

Due schegge impazzite percorrono ciascuna la sua imprevedibile traiettoria, ma possono pur sempre incrociarsi. Due cani sciolti non hanno padroni né un branco; ma possono, liberamente, percorrere un tratto di strada correndo fianco a fianco. Due errori del sistema, possono trovare una imprevedibile armonia. Così Guido Catalano e Roberto Mercadini, esseri simili e complementari, opposti e analoghi, raccontano le loro solitarie vicissitudini e la loro lunga amicizia, fra palesi somiglianze e altrettanto palesi differenze. Memorie, confessioni, racconti, poesie, favole, miti, pianti, risate, amori, odii, sfrenata esuberanza e toni di ineccepibile sobrietà.

Guido CATALANO
Nasce a Torino nel 1971. A 17 anni decide che vuole diventare una rockstar, più tardi ripiega sulla figura di poeta professionista vivente. Negli anni la lobby dei poeti lo accusa di essere un cabarettista, la lobby dei cabarettisti di essere un poeta: nonostante tutto Catalano rimane vittima di un passaparola irresistibile e i suoi versi iniziano a diffondersi sui social, nei bar delle periferie, nei circoli Arci, nelle librerie, sui palchi dei centri sociali, festival letterari e musicali. Conquista anche i palchi dei teatri e dei live club più importanti d’Italia registrando diversi sold out. Ha pubblicato per Rizzoli “D’Amore si muore ma Io no” (2016), “Ogni Volta Che Mi Baci Muore Un Nazista” (2017), “Tu che noi sei romantica” (2018), “Poesie al megafono” (2019), “Fiabe per Adulti Consenzienti” (2021) ed “Amare Male” (2022). Tutti i suoi libri sono presenti nella prestigiosa Biblioteca Universale Rizzoli, anche detta BUR.

Roberto MERCADINI
Nasce a Cesena nel 1978. Narratore, autore-attore, scrittore, poeta e divulgatore, si esibisce in tutta Italia con i suoi monologhi che spaziano dalla Bibbia ebraica all’origine della filosofia, dall’evoluzionismo alla felicità, dai grandi interpreti della letteratura ai temi sociali (bullismo, ambiente ed ecologia). Nel 2018 esce il suo primo romanzo “Storia perfetta dell’errore” (Rizzoli). Nel 2019 il Teatro Stabile d’Abruzzo produce il suo spettacolo teatrale “Vita di Leonardo”, regia di Alessandro Maggi. Nel 2020 esce “Bomba atomica” (Rizzoli), eletto dai lettori di Robinson (inserto culturale della Repubblica) come il Miglior Libro del 2020. Attivo in rete, ha un canale canale YouTube seguito da oltre 155.000 follower. È di aprile 2022 il libro “L’Ingegno e le tenebre: Leonardo e Michelangelo. Due geni rivali nel cuore oscuro del Rinascimento” (Rizzoli).



“Dall’Io al Noi: il bisogno della relazione”
VITTORINO ANDREOLI
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Vittorino Andreoli

Vittorino ANDREOLI
Nasce a Verona nel 1940. Si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, specializzandosi presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Milano. Lavora in Inghilterra a Cambridge al Department of Biochemistry e successivamente negli Stati Uniti: prima alla Cornell Medical College di New York e successivamente alla Harvard University, con il professor Seymour Kety direttore dei Psychiatric Laboratories e della Cattedra di Biological Psychiatry. È stato direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona – Soave ed è membro della New York Academy of Sciences.
Psichiatra di fama mondiale, è autore di innumerevoli libri, che spaziano dalla medicina alla letteratura ed alla poesia. Tra le sue ultime opere, “Benedetta follia. Dai padri del deserto ai mistici di oggi”, (Piemme, 2019), “Una certa età. Per una nuova idea della vecchiaia” (Solferino, 2020) ed “Homo incertus. Il bisogno di sicurezza nell’età della paura” (2020, Rizzoli).



Tuca Tuca. Filosofia di Raffella Carrà
spettacolo filosofico-musicale
ideato e diretto da Lucrezia Ercoli con ensemble musicale FACTORY

Il nuovo spettacolo di Popsophia è dedicato all’icona della musica e della tv italiana. Di lei è stato detto che è stata “l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso”, che aveva un viso da bambina in un corpo da donna, di fatto Raffaella Carrà, la Carrà come tutti la chiamavano, è stata il fenomeno televisivo per eccellenza, capace di scavalcare decenni senza mai perdere la propria centralità. Di questa sua natura “immortale” Popsophia racconterà gli esordi, la musica, la danza, i balletti, il caschetto biondo mai spettinato, quella “grammatica popolare italiana” capace di costruire la conoscenza di un popolo che, anche grazie a lei, è cambiato negli usi e nei costumi. E, dietro un motivetto leggero e ballabile, è riuscita a superare le censure dei bigotti con un liberismo dei costumi che l’ha resa immortale e mai volgare. A pochi mesi dalla scomparsa della Raffa nazionale, lo spettacolo vuole celebrare la rivoluzione culturale avvenuta a suon di “Tuca tuca”, di ombelichi al vento e di sdoganamento degli stereotipi. Il mito e la leggenda di Raffaella Carrà vengono raccontati in un’ora e mezzo di musica dal vivo con la band Factory, per una serata dall’atmosfera da Canzonissima. A raccontare il percorso della Carrà, Lucrezia Ercoli, direttrice artistica di Popsophia, che illustrerà perché la showgirl non sia stata solo un fenomeno televisivo, ma culturale in senso ampio. Lo spettacolo è una nuova produzione di Popsophia. Nella sua data zero, ha registrato il tutto esaurito.

Lucrezia Ercoli

Lucrezia ERCOLI
Docente di Storia dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha conseguito un dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli studi di Roma Tre, e dal 2011 è direttrice artistica del festival “Popsophia, Filosofia del contemporaneo”. È ospite fissa della trasmissione “Terza Pagina”, l’unico talk culturale della televisione italiana, in onda su Rai5 e Rai3; è editorialista del quotidiano nazionale “Il Riformista”. Fra le ultime pubblicazioni: “Chiara Ferragni. Filosofia di una influencer” (Melangolo, 2020), “Dieci passi all’inferno” (Il Lavoro Editoriale, 2021), “Yesterday, filosofia della nostalgia” (Ponte alle Grazie, 2022).

FACTORY
È la band ufficiale dei philoshow di Popsophia. Un ensemble musicale diretto da Anna Greta Giannotti e composto da: Andrea Angeloni (trombone), Mattia Bastianelli (voc), Riccardo Catria (tromba), Gabriele Gelo Signorino (tastiera), Anna Greta Giannotti (chitarra), Ludovica Gasparri (voce), Mattia Leoni (batteria), Marco Martellini (chitarra), Matteo Pantaleoni (batteria), Leonardo Rosselli (sassofono) e Claudio Zappi (basso). Grazie alle esecuzioni live di brani di autori nazionali e internazionali, arricchisce la narrazione del philoshow, fra musica e filosofia, clip video e recitazione.

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